Pensando alla parola “latte”, la prima cosa che salta alla mente è proprio il latte di vacca, la bevanda classica per eccellenza. In realtà, esistono numerosissime alternative al classico latte per la colazione, sia di origine animale che di origine vegetale.

Il latte di origine animale viene tendenzialmente da vacca, capra, pecora e asina. Non tutti sono facili da trovare sul mercato, solitamente i più comuni sono il latte di vacca e di capra, mentre gli altri solitamente vengono utilizzati per fare i formaggi. 

Tra le bevande di origine vegetale troviamo soia, riso, mandorla e avena, ma esistono anche altre bevande vegetali, come ad esempio il latte di farro, di cocco, di nocciola, di miglio.. sono moltissimi. 

Da un punto di vista nutrizionale, vi sono diverse differenze tra il classico latte animale e le bevande vegetali. Vediamoli insieme.

Latte vaccino

Prima di tutto, il classico latte animale contiene un tipico zucchero, il lattosio. Il nostro intestino produce un enzima, la lattasi, che ci consente di digerire il lattosio senza incorrere in spiacevoli inconvenienti, tra cui gonfiore, dolori addominali, meteorismo. 

Non tutti sono in grado di produrre la lattasi, oppure crescendo si perde questa capacità: di conseguenza, il classico latte vaccino diventa indigeribile per queste persone e la fermentazione intestinale del lattosio da parte del microbiota causa la comparsa dei disturbi intestinali sopra elencati. 

Inoltre, il latte animale contiene proteine, in particolare sieroproteine e caseine. Alcune persone sono allergiche alle proteine del latte (generalmente si è allergici alla caseina e non alle sieroproteine), di conseguenza il latte diventa indigeribile e anche dannoso per la salute. In generale, al di là delle allergie, che sono un caso specifico, le caseine sono per struttura più difficili da digerire rispetto alle sieroproteine, proprio a causa della loro struttura chimica. Le caseine sono, ad esempio, le proteine che conferiscono texture e lavorabilità al formaggio a pasta filata (il latte di capra è particolarmente ricco di caseine, proprio per questo esistono moltissimi formaggi di capra). 

Da un punto di vista nutrizionale, il latte vaccino è così composto: 

      • 87% circa di acqua 
      • 4% di grassi (se si parla di latte intero)
      • 3,5-4% di proteine (sieroproteine e caseina)
      • 4,5-4,8% di carboidrati (lattosio)

Al netto di allergie o intolleranze, il latte animale è un buon alimento, completo e ricco di vitamine e sali minerali. Il consiglio è quello di scegliere sempre latte di alta qualità, proveniente da allevamenti non intensivi, in modo che le proprietà nutrizionali siano di qualità e veritiere. 

Merita una parentesi a parte il latte di bufala e i formaggi derivati. Il latte di bufala è infatti noto per essere povero di lattosio, e quindi più digeribile per chi ha un deficit di lattasi. Tuttavia, anche se le quantità di lattosio sono inferiori, non è assolutamente privo di lattosio, quindi persone particolarmente sensibili potrebbero essere comunque affette dai disturbi intestinali associati ad intolleranza a questo zucchero.

L’alternativa: bevande vegetali

Parlando invece di bevande vegetali, a questo proposito abbiamo moltissime scelte: di soia, di avena, di riso o di mandorla, questi sono solo alcune delle soluzioni vegetali alternative al latte animale.

Le bevande vegetali non contengono né lattosio né caseina, e questo le rende digeribili anche per gli intolleranti o gli allergici. 

La bevanda vegetale che più si avvicina al latte animale è il “latte” di soia. Questo ha una composizione simile al classico latte, ma contiene di base meno grassi. Infatti, per 100g di bevanda di soia abbiamo:

      • 1,8g di grassi
      • 6g di carboidrati
      • 3,3g di proteine

Ha inoltre il vantaggio di essere privo di colesterolo, e ricco di isoflavoni, sostanze ad effetto antiossidante che fanno parte della famiglia dei fitoestrogeni. Tuttavia, i fitoestrogeni non hanno per tutti un effetto positivo sulla salute (ad esempio, in chi ha alcuni tipi di disfunzioni ormonali possono andare ad interagire con l’assetto ormonale). 

Il latte di avena e di riso hanno la caratteristica di essere più ricchi di carboidrati e più poveri di grassi e proteine (in particolare la bevanda di riso). La bevanda di mandorla invece ha la caratteristica peculiare di essere ricco di calcio, ottimo per la salute delle ossa. 

Sul mercato esistono anche bevande a base di farro, orzo o kamut, che hanno caratteristiche nutrizionali simili alla bevanda a base di avena, ma non sono indicate per le persone intolleranti al glutine.

E tu, quale latte preferisci? 

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Autore

Dott.ssa Giulia Aliboni – Biologo Nutrizionista

Laurea triennale in Biologia presso Università di Pisa nel 2018 e Laurea Magistrale in Alimentazione e Nutrizione Umana presso Università Statale di Milano nel 2020. Esperta in nutrizione personalizzata, disbiosi intestinale ed intolleranze alimentari. Socio Sinseb (Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere).