Il reflusso gastroesofageo è una condizione limitante che può riguardare fino al 20% della popolazione. Si verifica quando il contenuto dello stomaco, ovvero il succo gastrico, risale l’esofago causando dolore di stomaco e bruciore a livello della gola e retrosternale. Nei casi più gravi, il reflusso gastroesofageo può portare fino alla cosiddetta “tosse da reflusso”, una fastidiosa tosse secca che si manifesta principalmente la sera da coricati.

Anche se l’alimentazione da sola non può tenere definitivamente sotto controllo il problema, è possibile comunque distinguere i cibi tra quelli che “causano o peggiorano il problema”  e quelli che “aiutano a limitarlo”. Vediamo insieme quali sono.

Cibi da evitare se si soffre di reflusso gastroesofageo

Tra le pietanze da evitare spiccano in generale quelle più elaborate e ricche in grassi. Cibi molto grassi come fritti, carne grassa o i sughi particolarmente ricchi di olio o burro sarebbe meglio limitarli se si soffre di reflusso.

Il nostro stomaco produce grande quantità di succhi gastrici e impiega molto tempo per digerirli pertanto, più il cibo rimane nello stomaco, più i disturbi da reflusso possono manifestarsi.

Anche i cibi acidi come aceto, yogurt ed agrumi dovrebbero essere limitati, così come le sostanze cosiddette “nervine” (caffè e caffeina, tè e cioccolato) che, favorendo il rilassamento del muscolo del cardias, la valvola che collega lo stomaco all’esofago, favoriscono una possibile risalita del materiale gastrico verso lo sterno.

È opportuno fare attenzione anche ai latticini: meglio se consumati freschi e magri, in quanto spesso sono ricchi di grassi e richiedono anch’essi molto tempo per essere digeriti. Alcune persone trovano indigeste le uova, ma è molto soggettivo e dipende anche dai metodi di cottura!

Cibi da preferire

Sono invece indicate alcune categorie di alimenti, ovvero quelli più digeribili e dai buoni valori nutrizionali.

Tra gli alimenti proteici, spiccano le carni bianche e magre, l’albume, il pesce bianco o azzurro (da limitare il salmone, lo sgombro ed il tonno), ed i legumi. Questi cibi, oltre ad essere ricchi in proteine, sono poveri di grassi ed aumentano la tonicità della valvola gastroesofagea.

Anche la verdura e i cereali integrali, poveri in grassi e ricchi in fibre, si dimostrano alleati nella lotta contro il reflusso gastroesofageo. Le fibre infatti, tendono ad assorbire parte dei succhi dello stomaco, limitando l’entità del reflusso. È importante comunque non esagerare con le quantità, per non rischiare di gonfiare eccessivamente lo stomaco (sempre meglio evitare le abbuffate, anche di verdura!).

Tra la frutta andrebbe privilegiata quella a basso contenuto di acido citrico, tra cui le pere, le mele, le banane (poco mature) ed i frutti di bosco.

Attenzione a cotture e condimenti

Più che l’alimento in sé è la cottura e la preparazione delle pietanze che gioca un ruolo importantissimo: cuocere i cibi a vapore, al cartoccio, alla piastra o a basse temperature e l’utilizzo di olio extravergine principalmente a crudo, consente di preparare piatti nettamente più digeribili rispetto agli stra-cotti, arricchiti di burro e grassi. 

Inoltre, è suggeribile dividere la giornata in piccoli pasti frequenti: spesso uno dei motivi per cui compare la sintomatologia da reflusso gastroesofageo sono proprio le abbuffate che si verificano in seguito ad un pasto molto abbondante. Mangiando poco e spesso si evita allo stomaco un carico di lavoro eccessivo permettendogli di fare al meglio il suo lavoro, svuotandosi prima senza appesantirsi. Ovviamente, mai saltare i pasti!

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Autore

Dott.ssa Giulia Aliboni – Biologo Nutrizionista

Laurea triennale in Biologia presso Università di Pisa nel 2018 e Laurea Magistrale in Alimentazione e Nutrizione Umana presso Università Statale di Milano nel 2020. Esperta in nutrizione personalizzata, disbiosi intestinale ed intolleranze alimentari. Socio Sinseb (Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere).