La stitichezza è una condizione che affligge molte persone: si stima che il 15-20% della popolazione italiana soffra di stipsi, tra questi circa l’80% sono donne. 

Questa condizione può avere diverse origini, molte delle quali rimandano ad un’alimentazione scorretta, scarseggiante in materia di fibre e ricca in cibi raffinati. 

Ma esistono cibi che peggiorano questa situazione?

Cosa si intende per stitichezza?

Si parla di stipsi o stitichezza quando si ha difficoltà nell’espulsione delle feci.

Nello specifico, i pazienti che soffrono di stitichezza lamentano almeno due di queste condizioni:

      • Feci dure e caprine
      • Eccessivo sforzo evacuativo
      • Frequenza di evacuazione scarsa (meno di due/tre volte a settimana)
      • Sensazione di blocco ed incompleto svuotamento intestinale

Le cause della stitichezza sono diverse: possono dipendere da alcune condizioni specifiche (come patologie dell’intestino, gravidanza ed assunzione di farmaci) oppure da un insieme di fattori esterni, tra cui un’alimentazione non corretta ed una scarsa attività fisica.

Gli alimenti da evitare in caso di stitichezza

Ci sono alcuni cibi dei quali andrebbe limitato il consumo se si soffre di stitichezza. Alcuni alimenti infatti possono vantare proprietà astringenti, ovvero in grado di regolare (o meglio, rallentare) la motilità intestinale, agendo proprio a livello della peristalsi. Di fatto, alcuni dei componenti di questi cibi causano una distensione delle pareti del colon, impedendo una corretta contrazione e così l’avanzamento delle feci.

Tra questi cibi troviamo:

      • Cioccolato e cacao: a causa dei tannini, il cioccolato si classifica come uno dei nemici peggiori della stitichezza. Il cioccolato fondente però, essendo spesso ricco in magnesio, può essere consumato, in quanto il minerale contrasta l’effetto astringente dei tannini.
      • Riso bianco: il riso bianco, essendo raffinato, è povero in fibre e acqua. È anche ricco in amido, una forma di zucchero che tende ad assorbire acqua una volta raggiunto il lume intestinale. Proprio per questo motivo, va a disidratare ulteriormente le feci, rendendone difficile l’espulsione.
      • Patate ed alimenti ricchi in amido e pectina, come banane e carote: molti vegetali non contengono solo l’amido, ma anche la pectina, una forma di fibra che, una volta giunta a livello intestinale, assorbe acqua e disidrata le feci. Nel caso della banana, va specificato che le proprietà astringenti sono da imputarsi principalmente alla banana acerba o poco matura.
      • Cibi disidratati e stagionati: questa categoria di alimenti, essendo poverissima d’acqua e spesso ricca in proteine e grassi, sarebbe da limitare se si soffre di stitichezza cronica. È meglio piuttosto concentrarsi sul consumo di cibi ricchi in acqua e fibre, come frutta e verdura, soprattutto cotta.

Piccola curiosità sul limone: è astringente o lassativo?

Da sempre il limone viene presentato come astringente: in caso di diarrea, le nonne consigliavano acqua e limone.

Di fatto però, un bicchiere di acqua tiepida con succo di limone al mattino può aiutare di gran lunga il transito intestinale. Quindi: il limone aiuta o no chi soffre di stitichezza?

Diciamo.. metà e metà!

Se soffriamo di stitichezza, il limone insieme all’acqua idrata le feci e le rende più morbide, stimolando l’evacuazione. Se siamo in dissenteria invece, il limone grazie alle sue proprietà disinfettanti e battericide, può aiutarci a stabilizzare la situazione.

 

Cerchi ulteriori consigli di alimentazione in caso di stipsi? Leggi anche l’articolo “Cibi lassativi: aiuti naturali contro la stitichezza

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Autore

Dott.ssa Giulia Aliboni – Biologo Nutrizionista

Laurea triennale in Biologia presso Università di Pisa nel 2018 e Laurea Magistrale in Alimentazione e Nutrizione Umana presso Università Statale di Milano nel 2020. Esperta in nutrizione personalizzata, disbiosi intestinale ed intolleranze alimentari. Socio Sinseb (Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere).