L’intestino è un organo straordinariamente importante per la nostra vita in quanto ci permette di assimilare tutte le sostanze nutritive degli alimenti che consumiamo. Spesso tuttavia gli viene attribuito l’appellativo di “secondo cervello”: perchè? 

Scopriamo di seguito qual è la misteriosa connessione tra intestino e cervello e perché spesso avvertiamo lo stress prima nella pancia e poi nella testa.

L’asse intestino – cervello

L’intestino è un organo straordinariamente importante per la nostra vita: ci permette di assimilare ed assorbire tutte le sostanze nutritive degli alimenti che consumiamo.

A livello intestinale sappiamo che vive un intero ecosistema di microrganismi, noto come microbiota. Grazie all’epitelio intestinale che assorbe le sostanze nutritizie, e al microbiota che invece funge da filtro per le sostanze nocive, possiamo parlare di vera e propria barriera intestinale. Se la barriera intestinale è integra, tutto procederà per il meglio; se invece è danneggiata o infiammata si può incorrere in processi di malassorbimento.  

Proprio per il ruolo importante che riveste, l’intestino è dotato di un sistema nervoso autonomo, fondamentale per garantire il totale funzionamento dell’attività digestiva. A livello intestinale sono presenti più di 100 milioni di neuroni che comunicano direttamente col cervello.

Di fatto, molte emozioni vengono generate a livello intestinale, e viceversa, molte emozioni che proviamo durante il giorno vengono somatizzate a livello dell’intestino: avere le “farfalle nello stomaco” o il cosiddetto “mal di pancia da ansia” è normale, in quanto il cervello può comunicare costantemente con l’intestino mediante il nervo vago

Questo legame così forte tra cervello e intestino ha portato ormai sempre più frequentemente a parlare di quest’ultimo come di un “secondo cervello”.

Ricapitolando, l’intestino è un organo multifunzione:

    • È fondamentale per assorbire i nutrienti 
    • Ha un ruolo centrale nello sviluppo e nel corretto funzionamento del sistema immunitario (grazie al microbiota)
    • Elabora stimoli interni ed esterni, interagendo con il sistema nervoso centrale: rilascia e riceve ormoni, creando un filo diretto di comunicazione con il cervello.

Cosa succede a intestino e cervello quando si è stressati?

In una situazione di forte stress mentale vengono attivati i circuiti ed i processi mentali legati all’ansia ed alla paura. Questi solitamente hanno un effetto immediato sull’intestino, causando un’accelerazione della motilità intestinale, rilascio di citochine infiammatorie ed un aumento dell’infiammazione, soprattutto a livello della mucosa intestinale. Secondo questo meccanismo, possono svilupparsi anche situazioni fastidiose come infiammazioni intestinali e sindrome del colon irritabile. Tutto ciò porta ad un peggioramento della qualità della vita, creando un circolo vizioso che può sfociare in uno stato depressivo.

E quando si è felici?

Quando siamo molto felici, possiamo dire di sentirlo quasi in pancia. La maggior parte della serotonina viene prodotta proprio a livello dell’epitelio intestinale. Questa è un neurotrasmettitore, noto anche come l’ormone della felicità, in grado di farci stare “bene”. Viene prodotta in seguito da stimolazione dei 5 sensi, ma il 95% della serotonina viene rilasciata proprio dall’intestino in seguito al consumo di alcuni alimenti piuttosto che di altri (non è un caso che, quando siamo stanchi ed infelici, ci venga voglia di cioccolato, un alimento ricco in serotonina). 

Alla luce di tutto ciò emerge che è fondamentale curare il benessere dell’intestino: con il termine prevenzione non si dovrebbe indicare solo la riduzione del rischio di malattia (in acuto ed in cronico), ma anche il porre attenzione all’aspetto emotivo.

Come faccio a prendermi cura dell’intestino (e del cervello)?

Come spesso accade quando si parla di prevenzione, il miglior modo di preservare la propria salute arriva proprio dall’alimentazione e dallo stile di vita. Una dieta sana, ricca in fibre ed in tutti i macronutrienti nelle giuste proporzioni, può essere la chiave per poter stare bene dal punto di vista fisico.. 

Anche l’attività fisica è molto utile: è stato dimostrato che muoversi e fare attività fisica stimola non solo la produzione di serotonina, ma anche la motilità e la peristalsi intestinale. In questo senso, si ottiene un doppio vantaggio, preservando la salute intestinale e quella mentale.

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Autore

Dott.ssa Giulia Aliboni – Biologo Nutrizionista

Laurea triennale in Biologia presso Università di Pisa nel 2018 e Laurea Magistrale in Alimentazione e Nutrizione Umana presso Università Statale di Milano nel 2020. Esperta in nutrizione personalizzata, disbiosi intestinale ed intolleranze alimentari. Socio Sinseb (Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere).