La stitichezza è un problema piuttosto diffuso al giorno d’oggi; alcuni ne soffrono occasionalmente, altri invece convivono con la costante fatica ad andare in bagno.

In alcuni casi è sufficiente apportare qualche semplice modifica delle abitudini quotidiane per stimolare il transito intestinale, in altri invece è necessario ricorrere a prodotti lassativi o, in condizioni particolari e sotto la supervisione di un medico, a farmaci.

Quando si parla di lassativo si intende un prodotto in grado di promuovere o accelerare i tempi di evacuazione delle feci. Esistono vari tipi di lassativi che sfruttano diversi meccanismi d’azione. Ciascuna tipologia viene utilizzata per una specifica esigenza. Cerchiamo di fare chiarezza evidenziando le differenze tra un tipo di lassativo e l’altro.

Lassativi di massa

I lassativi cosiddetti “di massa” agiscono richiamando acqua nell’intestino. L’acqua va ad accrescere la massa fecale favorendo un minor tempo di transito intestinale.

I lassativi di massa sono generalmente composti da fibra alimentare, ovvero una forma di carboidrato non digeribile che quindi permane nell’intestino. Tra i più conosciuti troviamo lo psillio, l’agar-agar, la gomma di guar e i semi di lino.

Per assumere correttamente questo genere di lassativo è necessario bere una sufficiente quantità di acqua che permette la formazione di un gel a livello intestinale che crea volume ed ammorbidisce le feci, facilitandone l’espulsione. Nel caso in cui venga assunto con poca acqua, può invece causare un’ostruzione intestinale. Nonostante ciò, i lassativi che aumentano la massa fecale rimangono i più sicuri da utilizzare e, di conseguenza, i più diffusi. Tendenzialmente, l’effetto spurgante dei lassativi di massa si manifesta tra le 12 e le 72 ore successive all’assunzione.

Lassativi lubrificanti

I lassativi lubrificanti ammorbidiscono le feci agevolando il loro passaggio attraverso l’intestino. I più conosciuti sono la glicerina e l’olio di vasellina. Il compito di questo tipo di lassativi è quello di mescolarsi al materiale fecale al fine di ammorbidirlo e favorire l’espulsione.

Si possono assumere per via orale (l’effetto richiede da una mezza giornata a tre giorni) oppure per via rettale (in questo caso l’effetto è immediato e si ha risposta nel giro di un’ora). Sono abbastanza sicuri da assumere, tuttavia l’abuso può portare ad un malassorbimento di alcune vitamine e minerali e ad una leggera incontinenza fecale.

Lassativi stimolanti

Detti anche “irritanti”, questi lassativi stimolano la motilità intestinale, causando anche un aumento delle secrezioni intestinali e favorendo la peristalsi intestinale. Alcuni dei più diffusi lassativi stimolanti sono l’olio di ricino, il sodio picosolfato, il rabarbaro, la senna e l’aloe.

Questo tipo di lassativo è in grado di stimolare le contrazioni intestinali, favorendo il passaggio delle feci attraverso l’intestino. Ciò avviene grazie a specifici principi attivi, prodotti in laboratorio o estratti dalle piante (come ad esempio gli antrachinoni). L’effetto di tali lassativi è piuttosto rapido ed agisce nell’arco di 6-12 ore, ma se assunto in eccesso può causare diarrea con crampi addominali molto forti. È bene non abusarne, in quanto a lungo andare può compromettere la contrazione della muscolatura liscia del colon.

Lassativi osmotici

Questi lassativi trattengono l’acqua a livello del colon che ammorbidisce le feci e ne facilita l’espulsione. Anche questi sono molto comuni, tra i più utilizzati troviamo il magnesio, la mannite, il lattulosio ed il sorbitolo. Questi lassativi, essendo composti prevalentemente da elettroliti, una volta giunti all’intestino causano un richiamo d’acqua nel lume intestinale che conferisce alle feci una consistenza più morbida, tendente al liquido.

L’effetto di questo tipo di lassativo è piuttosto rapido, ma se assunti in eccesso non solo costituiscono un sovraccarico a livello renale, ma possono essere responsabili di uno squilibrio elettrolitico. Per questo, prima di assumere questo tipo di lassativo, è opportuno confrontarsi con un esperto qualificato.

 

All’utilizzo dei lassativi è sempre consigliato associare un cambio di comportamento alimentare e/o nello stile di vita. Nello specifico ricordiamo che è importante bere a sufficienza (1,5-2 litri d’acqua al giorno) e muoversi, in quanto il movimento stimola la peristalsi intestinale. È fondamentale avere anche una dieta ricca in fibre e probiotici, evitare l’abuso di alcool ed il fumo.

L’utilizzo di lassativi deve rimanere occasionale, in caso contrario è bene consultare un medico.

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Autore

Dott.ssa Giulia Aliboni – Biologo Nutrizionista

Laurea triennale in Biologia presso Università di Pisa nel 2018 e Laurea Magistrale in Alimentazione e Nutrizione Umana presso Università Statale di Milano nel 2020. Esperta in nutrizione personalizzata, disbiosi intestinale ed intolleranze alimentari. Socio Sinseb (Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere).